AVERROÈ

(Muhammrad Ibn Rushd, Cordova 1126 - Marocco 1198). Filosofo, medico e giurista arabo. Discendente da un'antica famiglia di giuristi, è il più celebre dei commentatori arabi di Aristotele. Le sue opere si diffusero nell'occidente latino in traduzioni ebraiche, perché erano state tutte distrutte per ordine del re Almansur quando fu accusato di eresia nel 1195. Come la maggior parte dei dotti arabi del tempo, introdusse nei suoi Commentari molti elementi neoplatonici e, pur consapevole dei difficili rapporti tra filosofia e fede, fu sempre alla ricerca di un metodo di conciliazione tra i canoni della tradizione religiosa musulmana e i principi della metafisica aristotelica.
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